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IL "CHRONICON" DI DOMENICO DA GRAVINA PUBBLICATO GRAZIE AD UN FINANZIAMENTO DEL PARCO NAZIONALE DELL'ALTA MURGIA
Il prossimo 2 Dicembre, alle ore 09:00, presso la Sala Convegni del Parco Nazionale dell'Alta Murgia, nell’ambito della quinta edizione di “Puglia In-Difesa”, si svolgerà una giornata di incontri scientifici sul periodo storico descritto dall'opera "Chronicon de rebus in Apulia gestis" del notaio Domenico da Gravina, a cura dell'Associazione del Centro Studi Normanno-Svevi, con il Centro di Studi Normanno-Svevi e l’Ente Parco. Durante la giornata di studio sarà sottoscritta la convenzione tra l’Ente Parco e la stessa Associazione per la realizzazione di un progetto di 24 mesi finalizzato alla pubblicazione di un’edizione critica del testo in latino e di un’edizione in italiano, ambedue aventi la caratteristica dell’attendibilità scientifica.
Il “Chronicon”, il cui unico manoscritto è conservato alla Biblioteca di Vienna, è stato scritto verso la fine del 1300 e prende spunto da uno dei “gialli” più appassionanti della storia medievale del Mezzogiorno d'Italia ossia l'assassinio del principe Andrea d'Ungheria (1345), precipitato a notte fonda da un balcone di un convento di Aversa. Il principe era il marito della regina Giovanna I d'Angiò (1326-1382) che per l'omicidio fu processata ed assolta ad Avignone dal papa Clemente VI.
Il sanguinoso evento provocò la discesa in Puglia del fratello di Andrea, il Re Luigi d'Ungheria, che seminò nelle nostre terre sciagure e disperazione, raccontate magistralmente nella cronaca coeva del notaio Domenico da Gravina. L'opera abbraccia gli eventi accaduti tra il 1333 e il 1350 e costituisce un interessante e non ancora sufficientemente analizzato esempio di cronaca medievale ad opera di un letterato laico.
Il “Chronicon” di Domenico da Gravina costituisce un itinerario storico e culturale di grande fascino nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: sullo sfondo gran parte del territorio pugliese, una vasta area che dalla Terra di Bari giungeva sino a Gravina ed a tutto il territorio oggi compreso nell’altopiano murgiano. Città, casali, castelli, abbazie disseminate tra ulivi, boschi, colline fanno da scenario impareggiabile alle storie di principi, comites, domini, protagonisti di uno tra i più sanguinosi e devastanti conflitti avvenuti nel Regno Meridionale. Oggi di quello scenario rimangono notevoli testimonianze storiche ed architettoniche, alcune ancora visibili, altre ridotte a ruderi, altre ancora presenti soltanto nei documenti. Anche il paesaggio è cambiato notevolmente, delle grandi distese boschive, delle aree insalubri, delle distese di pascoli rimangono tracce nella tradizione, ma tutta l'area del Parco dell’Alta Murgia sembra non essere passata indenne attraverso i secoli.
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Il “Chronicon”, il cui unico manoscritto è conservato alla Biblioteca di Vienna, è stato scritto verso la fine del 1300 e prende spunto da uno dei “gialli” più appassionanti della storia medievale del Mezzogiorno d'Italia ossia l'assassinio del principe Andrea d'Ungheria (1345), precipitato a notte fonda da un balcone di un convento di Aversa. Il principe era il marito della regina Giovanna I d'Angiò (1326-1382) che per l'omicidio fu processata ed assolta ad Avignone dal papa Clemente VI.
Il sanguinoso evento provocò la discesa in Puglia del fratello di Andrea, il Re Luigi d'Ungheria, che seminò nelle nostre terre sciagure e disperazione, raccontate magistralmente nella cronaca coeva del notaio Domenico da Gravina. L'opera abbraccia gli eventi accaduti tra il 1333 e il 1350 e costituisce un interessante e non ancora sufficientemente analizzato esempio di cronaca medievale ad opera di un letterato laico.
Il “Chronicon” di Domenico da Gravina costituisce un itinerario storico e culturale di grande fascino nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia: sullo sfondo gran parte del territorio pugliese, una vasta area che dalla Terra di Bari giungeva sino a Gravina ed a tutto il territorio oggi compreso nell’altopiano murgiano. Città, casali, castelli, abbazie disseminate tra ulivi, boschi, colline fanno da scenario impareggiabile alle storie di principi, comites, domini, protagonisti di uno tra i più sanguinosi e devastanti conflitti avvenuti nel Regno Meridionale. Oggi di quello scenario rimangono notevoli testimonianze storiche ed architettoniche, alcune ancora visibili, altre ridotte a ruderi, altre ancora presenti soltanto nei documenti. Anche il paesaggio è cambiato notevolmente, delle grandi distese boschive, delle aree insalubri, delle distese di pascoli rimangono tracce nella tradizione, ma tutta l'area del Parco dell’Alta Murgia sembra non essere passata indenne attraverso i secoli.
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