COMPOST NEL PARCO: AL LAVORO PER RIDURRE I DISAGI

Lo sviluppo dell’agricoltura biologica comporta l’utilizzo di ammendanti che non rappresentano un pericolo per la salute pubblica
A seguito delle notizie diffuse negli ultimi giorni relative allo spandimento e interramento di ammendanti in alcuni terreni privati siti nel territorio del Parco Nazionale dell’Alta Murgia e sottoposti a sequestro, l’Ente ritiene doveroso sottolineare di aver sollecitato già due settimane fa l’intervento del Corpo Forestale dello Stato e di aver chiesto chiarimenti sui materiali utilizzati, monitorando costantemente le operazioni successive.
Dai risultati delle analisi di laboratorio risulterebbe confermata la natura organica delle sostanze - i cui parametri rientrano nelle soglie previste dalla legge - e l’assenza di materiali chimici inquinanti. L’utilizzo di ‘compost’ organici nei territori agricoli del Parco è in linea con quanto previsto dalla legge e stabilito dal decreto istitutivo dell’Ente, DPR 10/03/2004, che indica nella conversione all’agricoltura biologica uno degli assi strategici dell’attività del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. 
Lo sviluppo dell’agricoltura biologica comporta l’utilizzo di sostanze organiche in sostituzione dei fertilizzanti chimici. Se quello che viene utilizzato nel Parco è certificato come ammendante, non rappresenta un pericolo per la salute pubblica e gli odori emanati sono quelli tipici delle sostanze organiche. 
L’Ente Parco, consapevole del disagio, è già in contatto coi responsabili delle aziende interessate al fine di individuare soluzioni per ridurre o eliminare gli inconvenienti lamentati dai cittadini.
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