I boschi di conifere dell’Alta Murgia sono ambienti di origine antropica creati per tamponare gli effetti della perdita di boschi naturali, avvenuta nei secoli precedenti a causa di incendi, delle necessità di pascoli per favorire la transumanza e della trasformazione in terreni coltivati. Perciò sono nati circa 4700 ha di nuovi boschi a prevalenza di Pino d’Aleppo a cui si aggiungono circa 1200 ha di fustaie miste conifere-latifoglie. Il primo grande rimboschimento è stato quello di Mercadante in agro di Cassano e Altamura dopo l’alluvione che colpì la città di Bari agli inizi del secolo scorso. Lo scopo di questi rimboschimenti è sempre stato quello di protezione dai fenomeni di dissesto idrogeologico. Questi ambienti garantiscono, grazie all’ombrosità e umidità del suolo, un rifugio per numerose specie vegetali spontanee arboree come leccio, roverella, quercia spinosa, orniello e arbustive quali prugnolo, biancospino e perastro. Anche la comunità animale trova ampio riparo in questi ambienti come volpe, faina, gufo, tordela, sparviere e gli svernanti crociere, lucherino e peppola.
Boschi di conifere
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