Percorso nella geodiversità – II tappa
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Le vie dell’acqua
Con la seconda tappa, l’esplorazione della geodiversità ci riporta nei pressi dell’area urbana di Ruvo. Si parte dalla scarpata settentrionale dell’Alta Murgia, ammantata dai lembi residui dei boschi naturali di roverella, un gradino panoramico sui ripiani meno elevati della “gradinata” murgiana, con i popolosi centri abitati (Andria, Corato, Ruvo, Terlizzi, Bitonto), e il mare adriatico sullo sfondo.
Il percorso è guidato, idealmente, dalle valli (qui dette “lame”) che discendono i rilievi, scavate dai flussi d’acqua oggi apparentemente assenti. In un’area carsica, l’acqua prende vie sotterranee, importantissime e delicate, per l’alimentazione delle falde idriche; di queste vie “occulte” vediamo le grotte e i capoventi, che sono da millenni per noi fonte di mistero e curiosità, ma sono anche tra le poche evidenze di questi tracciati sotterranei. Oltre ad osservare e “leggere” nel territorio queste forme, l’escursione porterà a scoprire il ruolo dell’acqua nello sviluppo della città di Ruvo, ricercando e trovando le ragioni della distribuzione dei preziosi vigneti; l’origine, dall’acqua, dei materiali da costruzione, comprese le ben note ceramiche prodotte fin da tempi preistorici e poi in età classica e fino a oggi; l’origine carsica e il tracciato del monumentale capolavoro di ingegneria dell’Acquedotto Pugliese che ci disseta esattamente da un secolo. Infine, cosa nota ma non a tutti, la presenza di un piccolo “stabilimento termale” (i bagni caldi) e di una galleria di 1600 metri che libera il Pantano dall’eccesso di acqua.
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Localitá:
via Valle Noè n. 5
70037 Ruvo di Puglia